Un progetto architettonico razionale scelto dalla famiglia Moretti per esaltare la bellezza e la profondità di un angolo di Toscana che eccelle per biodiversità.
Prima ancora di essere una cantina, Petra è un'oasi naturale che si estende su 300 ettari comprendendo la cintura verde delle Colline Metallifere, il Parco di Montioni, la Riserva Poggio Tre Cancelli e il Parco della Sterpaia, affacciato sul Mar Tirreno. In questo particolare ecosistema prende vita il sogno enologico di Francesca Moretti e della sua famiglia, pionieri in Franciacorta con la cantina Bellavista e il resort L'Albereta. Scoprire la cantina e la tenuta significa immergersi nella storia di un progetto attraversandone tutte le tappe, dalla nascita delle prime vigne sino alla forma architettonica che ha preso indirizzo da un pensiero di profondo rispetto per l'identità del luogo. Dalle pratiche agricole sino a quelle produttive, tutto è ispirato ad un principio di massima naturalezza e il design della cantina in fondo non è altro che la sua espressione simbolica più pura.
Progetto
"Un disegno razionale che evidenzia la misura, la bellezza e la profondità del paesaggio": così ha descritto lo spirito del progetto l'architetto svizzero Mario Botta, incaricato da Vittorio Moretti di dare forma al cuore operativo di Petra. Un fronte unico scavato nella collina e attraversato al suo centro da un corpo cilindrico alto 25 metri e orientato a 45/90 gradi rispetto ai filari che lo circondano. Totemico e organico, simbolo di un approccio sensibile al processo tecnologico, il cilindro accoglie al suo interno le attività di ingresso e di vinificazione. La sommità – un piano inclinato parallelo alla collina – è il luogo di raccolta dei grappoli: da qui gli acini, separati dal raspo, finiscono per soffice caduta nelle vasche di macerazione e fermentazione.
Morbida, rispettosa, a basso impatto, come è tutta la strada che dal grappolo conduce alla bottiglia. Nel cuore della collina si trovano le gallerie di invecchiamento in barrique e in bottiglia e, oltre allo spazio riservato alle botti di rovere di Slavonia, una lunga galleria penetra in profondità sino ad una massiccia parete di roccia. Questo è il luogo conclusivo, uno spazio di incontro e di riflessione, come suggerisce la presenza di una scultura lignea dell'artista Rivadossi posta a guardia del cordone ombelicale che unisce Petra alle Colline Metallifere della Val di Cornia.
La luce è un elemento formale che distingue l'architettura di Mario Botta e anche a Petra essa ha un ruolo primario che, attraverso la forma del cilindro, completa i volumi e indirizza lo sguardo. Un'idea forte e primaria così descritta dall'architetto: "Lo schema distributivo interno è una vera e propria macchina, quasi una cripta, che organizza intorno all'asse principale le navate laterali in cui si trovano le sale di accoglienza e le cucine, gli uffici e le sale di imbottigliamento e il magazzino. L'asse principale diventa così una vera e propria meridiana che in ogni parte del giorno proietta una luce diversa sulle parti plastiche: è questa la forza del cilindro, un segno preciso in cui qualunque lieve variazione del volume diventa un termometro della luce. Non avendo alcun fronte, infatti, il cilindro è molto sensibile alle variazioni della luce solare".
OspitalitÃ
Tre percorsi diversi, ma per ognuno di essi la certezza di entrare nel cuore di una cantina che ha fatto del segno architettonico l'espressione più immediata e sincera del suo approccio enologico ad un angolo di Toscana inedito.
PETRA CLASSIC, PETRA UNDER THE TUSCAN SUN e PETRA EXPERIENCE sono i nomi delle tre proposte. La disponibilità di tempo è il fattore chiave che li differenzia. Se nel corso di un'ora e mezza potrete immergervi nel mondo di Petra per conoscerne tutti gli aspetti essenziali, - dalla vigna sino ai vini più rappresentativi -, con due ore o, ancora meglio, con tre ore di tempo, sarete in grado di riconoscere le sfumature della natura e del gusto in un crescendo di emozioni e sorprese che di volta in volta cambiano a seconda delle stagioni e delle novità di prodotto.
Vini
Vicino all'antico borgo di Suvereto, terra delle suvere, maestose querce che producono il sughero, nel cuore delle colline ferrose della Val di Cornia e con lo sguardo sul mar Tirreno. è da questo incontro tra terra e mare, nella spettacolare natura della Maremma, che nasce la magia di Petra.
La memoria del passato e la forza della natura si incontrano nella linea Petra. Sono storie antiche raccontate con parole nuove: Alto, Colle al Fico, Petra di Petra, Potenti, Quercegobbe, La Balena e Angelo di San Lorenzo. In ogni vino, la specifica identità dei cru aziendali e la particolare espressione che Francesca Moretti ha impresso in ognuno di loro. C'è poi la linea dei Vini del Mare BELVENTO, ispirata all'identità marittima e alla natura selvaggia di questa particolare area della Toscana.